lunedì 23 gennaio 2017

BLOGTOUR: "Apostasia" di Marie Albes

Titolo: Apostasia
Autrice: Marie Albes
Genere: Narrativa Romantica
Editore: Self Publishing
Pagine: 474
Data di pubblicazione: 23 gennaio 2017
Link d'acquisto QUI

Buonasera cari lettori e scrittori! Eccoci qui con l'undicesima tappa del blogtour del romanzo "Apostasia" di Marie Albes.

Siete curiosi di scoprire di più su questo libro e sull'autrice? Allora non potete che leggere questo post...


SINOSSI:
Elena e Chiara: due donne, due destini diversi. Un comune amore.
Elena è ribelle, incapace di accettare le regole che governano il mondo e soprattutto piena di passione per la vita.

Chiara è invece una donna mite, piena di certezze e serenità, in grado di affrontare ogni cosa con un sorriso: sono ormai dieci anni che vive in un piccolo convento nelle campagne fiorentine, e la fede che l'ha spinta a prendere i voti sembra crescere come un fiore alla luce. Ma Elena non può capirla, non riesce proprio ad accettare quella restrizione monastica che piega le ali, per poi chiuderle in una scatola buia.

Le due strade seguono il loro corso, finché un giorno l'arrivo di José Velasco – giovane spagnolo venuto in Italia per scoprire il segreto che tormenta la sua famiglia – incrocia la vita di Chiara portando turbamento. E così, attraverso indizi ormai persi nel tempo, insieme ripercorreranno il passato alla scoperta di una verità che potrebbe compromettere non solo i ricordi di José, ma soprattutto la certezza su cui radicava il mondo di Chiara.

Nel frattempo l'estate scivola via, lasciando che i due giovani continuino a seguire il filo che li trascina, ormai incapaci di ignorare le rivelazioni che dovranno fronteggiare, ma allo stesso tempo impauriti da ciò che rappresenta qualcosa di più pericoloso di una semplice promessa religiosa.
Ed Elena questo lo sa bene, però li osserva senza proferire parola: è convinta che il libero arbitrio esista, ma è di sicuro molto fragile.


Dopo aver letto la sinossi, ecco per voi la nostra RECENSIONE:
Questo romanzo dal titolo davvero particolare mi ha colpito molto. Si entra nella storia quasi in punta di piedi con molta delicatezza e dolcezza.

L’autrice ci fa conoscere il mondo di Chiara, una ragazza che per vari motivi decide di abbandonare tutto e dedicarsi agli altri, prendendo di conseguenza dei voti e abbandonarsi nella fede verso Dio, ma un giorno incontra José e tutto cambia.

José è la luce che entra nella vita della ragazza. Lui è buono, gentile, rispettoso e affascinante. Insegnerà tantissimo alla ragazza, le insegnerà a vivere e ad amare. Ma purtroppo anche lui si troverà ad affrontare situazioni più grandi di lui, ma l’amore verso Chiara riuscirà sempre a rialzarlo da terra.

Il rapporto tra José e Chiara è pieno di delicatezza, amore e dolcezza e trasmette al lettore delle emozioni forti e vibranti. Tra le righe della loro storia si riesce a capire quanto il vero amore può cambiare la vita di una persona e quanto può essere forte e indistruttibile.


L’autrice è stata molto brava nel gestire e descrivere i vari punti vi vista dei personaggi, alternando i pensieri di Chiara a quelli di José.

Questo romanzo tocca dei temi molto importanti e particolari, non facili da raccontare e descrivere. Si entra nel mondo religioso portando alla luce degli aspetti attuali che spesso vengono nascosti, l’autrice lo fa con molta delicatezza senza far pesare mai l’argomento.      

La scrittura è molto scorrevole e a volte quasi poetica. 

Faccio i complimenti all’autrice e sono contenta di aver letto questo racconto così delicato, forte e diverso. Una storia che lascia davvero il segno.

E ora vi presentiamo una piccola intervista che abbiamo avuto piacere di fare alla nostra cara autrice.

INTERVISTA:
Ciao Marie Albes e benvenuta! Iniziamo subito...
1. Come mai hai scelto il titolo Apostasia per questo romanzo?
1. La parola “Apostasia” per me ha un significato molto forte, non solo a livello etimologico - l’abbandono di una religione per un’altra - quanto allegorico. Per me rappresenta proprio l’allontanamento da una parte di sé stessi, a cui si è attaccati con radici prestanti, per conoscerne un’altra più forte. Ciò però non va inteso in senso negativo, piuttosto formativo: la vita, l’amore e la morte sono più dinamici di quanto si possa pensare.

2. Ti sei ispirata a qualche storia vista o sentita?
2. Onestamente no. “Apostasia” è nato da un’idea durante un dialogo con mia madre e da lì la mia mente ha iniziato a elaborare la trama senza che potessi in qualche modo fermarla.

3. La musica in qualche modo ti ha ispirato?
3. La musica ha un ruolo fondamentale in ogni mio scritto, è come un promotore dell’immaginazione. Senza di lei e della Letteratura, non credo che potrei vivere.

4. Se dovresti dare una canzone alla storia, quale sceglieresti?
4. Appena penso a una canzone per “Apostasia”, la mia mente corre a “Fuori dalla notte” di Ludovico Einaudi e Angèle Dubeau: è una melodia molto triste, carica di rimpianto, ma in fondo il romanzo stesso porta con sé un dolore atavico. In particolare la sentivo durante la scrittura del capitolo “Inferno”, a voi l’ascolto.

5. I personaggi come te li immagini? Hai un prestavolto?
5. Sì e no: Elena posso associarla a Gene Tierney, mentre Chiara ha la dolcezza del viso di Anna Favella. José è invece un misto tra Rodrigo Guirao Diaz e Scott Eastwood (un po’ meno dio greco, più umano) e Miguel sicuramente al modello del profumo Eau Sauvage Cologne di Dior (di cui non conosco il nome). Michele invece ha dei lineamenti taglienti come Michael Fassbender. Questo per citare alcuni dei personaggi più importanti. Perché dico sì e no? Perché nella mente, non solo di ogni autore, ma anche di ogni lettore, i visi prendono dei lineamenti ineffabili.

6. È stato facile scrivere la storia?
6. Direi di sì: quando inizio a scrivere, è la storia stessa che vuole prendere vita e guida la mia mano. È come se sapesse esattamente dove deve condurmi.

7. Avevi un percorso in mente da seguire o hai scritto di getto?
7. Avevo un percorso in mente che - come dicevo nella domanda precedente - ha preso vita giorno dopo giorno - ma allo stesso tempo tendo a scrivere di getto, non appena arriva l’ispirazione: ogni romanzo è formato da tanti tasselli, ognuno a sé stante ma dipendente dagli altri.

8. Prima di pubblicare il romanzo, qualcuno sapeva della sua esistenza?
8. “Apostasia” in verità è il mio terzo romanzo. Prima di lui ho scritto due volumi di una trilogia paranormale - “Dryadem" ed “Euphônia”.

9. Come mai hai deciso di scrivere?
9. Questa è difficile. In realtà non credo che si “decida” di scrivere, lo si fa e basta, perché lo senti dentro. È un po’ come l’amore.

10. Hai in mente di scrivere altri racconti, diversi da Apostasia?
10. Certamente. Devo iniziare a scrivere il volume conclusivo della trilogia “La leggenda di Dryadem”; ma a parte quello ho altre idee in testa, una in
particolare.

11. Hai avuto paura di ricevere giudizi negativi, visti i temi che vengono toccati durante la storia?
11. Dunque, il traballante ponte dei giudizi negativi lo si attraversa alla pubblicazione del primo romanzo: sta lì la vera novità, quando tiri fuori dal cassetto privato le tue parole, idee e pensieri e li butti in mezzo alla piazza. Di sicuro è un passaggio che affronti come un bambino trascorre il primo giorno di scuola, ma è formativo. Tutto questo prologo per dire che, se non mi spaventavano all’inizio - benché potessero toccarmi perché ero nuova in questo mondo - ormai non mi intimoriscono più: non posso piacere a tutti, so riconoscere critiche costruttive e non, inoltre le mie idee possono essere liberamente controbattute o non condivise: è questo il bello della letteratura, non trovate?

12. Per la cover hai scelto una ragazza seduta in riva al mare. Come mai? Cosa ti ha colpito?
12. Avevo alcune sensazioni in testa, ogni romanzo ha un bouquet che prevale, e in “Apostasia” sono la libertà - di vivere, di amare - la dolcezza, la forza e la nostalgia: il mare mi trasmette tutto questo, per ciò l’ho scelto (oltre per altri motivi che scoprirete leggendo). Il vento invece rappresenta il cambiamento, ecco dunque che l’immagine si era formata nella mente: una ragazza di spalle che osserva il mare prossimo alla tempesta. Dopo un po’ di ricerca ho visto questa immagine e ho detto: è lei.

13. Se dovresti descrivere il romanzo in un emozione, quale sceglieresti?
13. Ops, credo di aver inavvertitamente anticipato la domanda! Riassumendo: cambiamento.

14. Quanto tempo hai impiegato per scrivere Apostasia?
14. Tra una versione e l’altra, circa due anni, con lunghe pause in mezzo: gli autori tendono a essere un po’ volubili e hanno atteggiamenti inaspettati: io non sono esclusa.

15. Vorresti, un giorno, trovarlo in qualche libreria?
15. Ovviamente! Ma devo precisare una cosa: se tempo addietro il mio punto di arrivo era l’ottenere un contratto con una casa editrice, a oggi le priorità sono cambiate: non mi interessa più scrivere per qualcuno che etichetta libri non come mezzo di cultura, ma come oggetto commerciale. Sono felice di essere letta per quello che sono, non per quello che sembro. Inoltre il Self Publishing è in continua crescita: sono convinta che tra qualche anno le librerie apriranno le porte ai nostri romanzi non solo su ordinazione, ma proprio in esposizione. Ne riparleremo più avanti, vedrete.

16. Vuoi restare in self oppure accetteresti, volentieri, una proposta da parte di una CE?
16. Non escludo niente, dipende dalla proposta: se fosse finalizzata a raggiungere più lettori, permettendogli così di sognare, amare e odiare le mie parole senza però dover compromettere la mia idea di scrittura, volentieri. Altrimenti proseguirò fermamente lungo la mia strada, come ho già fatto alcune volte dicendo: “No”.

17. Qualcuno ti ha aiutato durante l'evolversi della storia o le idee sono state tutte tue?
17. Come detto nelle prime domande, “Apostasia” è nato a seguito di un dialogo con mia madre, da lì in poi la storia è nata solitaria nella mia testa; sono molto gelosa delle mie parole. Tuttavia ho avuto alcune persone meravigliose che mi sono state vicine durante la stesura; un mio amico in particolare - Marco - con cui ho passato ore al telefono durante l’editing, a discutere di psicologia maschile, per studiare i comportamenti dei personaggi e renderli più umani. È stato divertente.

18. Come mai hai voluto toccare determinati temi?
18. Per me la Letteratura deve far sognare, vivere vite alternative, ma soprattutto pensare. Ci tengo a precisare che non sono un tipo religioso, piuttosto agnostico, tuttavia sono sempre stata attratta e delusa dal mondo delle religioni, fatto - bada bene - non solo di buio ma anche di luce, come ogni elemento del mondo. L’amore è poi il motore della vita - rubo la frase a Giovanni Giaccone, il giornalista che ha diretto la mia prima presentazione - in ogni sua forma, e dunque muove la vita stessa. Pensare e vivere emozioni ci fa bene, talvolta rende migliori, ed è l’unica vera forma di libertà che abbiamo.

19. Cosa hai provato durante la stesura del racconto?
19. Felicità: credo ogni scrittore senta questa emozione quando scrive, perché fa ciò che ama. Ma allo stesso tempo entri in empatia con i tuoi personaggi, provi le loro emozioni, ridi insieme alle loro risate, soffri insieme alle loro lacrime. Chi ha già letto ”Apostasia”, sa a cosa mi riferisco. Ed è facile dire: ogni avvenimento che ti intristisce, perché non lo cambi? L’hai scritto tu! Non è vero, l’ho detto prima: io sono solo un mezzo di questa storia che ha voluto prendere vita, ho dovuto seguire lei.

20. Sei riuscita a immedesimarti nei personaggi? Cosa hai provato?
20. Con Elena sentivo la sua ribellione, la voglia di vivere. Con Chiara, la dolcezza, l’insicurezza e la successiva forza. Con José, il sole, la scoperta. Con Miguel, la sensualità dell’amore. Con la Badessa, il rimpianto. Con Salvatore, l’avversità. Con Michele… troppo.

21. Ti piacerebbe vedere il tuo libro evoluto in un film?
21. Sarebbe un sogno! E di certo sarei una di quelle autrici che segue le riprese attimo dopo attimo: non potrei permettere che la storia venga stravolta.

22. Stai già scrivendo un altro racconto o lo farai successivamente?
22. Ora mi sto dedicando all’uscita di questo romanzo, nonché alle traduzioni, ma appena terminerò questa lunga fase, inizierò l’ultimo capitolo della trilogia: è da un po’ che i lettori attendono il finale!

23. Fai un saluto al blog L'angolo books di Berta?
23. Certo che sì: grazie per la gentilezza dimostrata, per il sostegno e la disponibilità giorno dopo giorno: ogni autore e casa editrice deve riconoscere il tempo prezioso che i Blog ci dedicano.

ECCO IL CALENDARIO DEL BLOGTOUR

Ringraziamo Marie Albes per essere stata così disponibile soprattutto per l'intervista e le facciamo un grosso in bocca al lupo a lei e al suo romanzo.
Buona lettura amici lettori e scrittori! ♥

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Marie Albes sempre deliziosa e dolcissima. Autrice versatile con una capacità di catapultati nel suo mondo a dir poco fenomenale. La adoro ❤. Per la blogger complimenti per le domande bellissime e mirate...Davvero bellissima intervista..

    RispondiElimina