Titolo: Il caso Van Helsing Autore: Sergio Faccini Genere: Thriller Formato: Digitale e cartaceo Editore: Self Publishing Link di acquisto: qui |
Vi segnalo "Il caso Van Helsing", primo romanzo della serie thriller “Le indagini del commissario Ravelli” di Sergio Faccini.
Scopriamone di più...
Sinossi:
Il giovane commissario Enrico Ravelli si è arruolato in polizia per passione.
Sognava di sgominare i criminali e fare la differenza, ma tutto ciò che gli spetta è un mero lavoro
d'ufficio. Questo finché non arriva l'occasione di tutta una vita: dirigere una squadra e trovare l' utore di un crimine particolarmente efferato e cruento, legato a una setta di bevitori di sangue.
Tra fanatismo e fantasia, tra vampiri veri o presunti, il commissario Ravelli dovrà addentrarsi in un mondo oscuro, insieme all'affascinante agente speciale Rider…
Il caso Van Helsing è il primo romanzo della serie thriller “Le indagini del commissario Ravelli”.
Estratto:
Firmai sbuffando il primo foglio della corposa pratica che avevo davanti, richiusi il faldone e lo impilai su quelli in attesa di essere archiviati, sul bordo sinistro della scrivania.Stavo per prenderne uno nuovo, di quelli in pila sul lato destro, quando qualcuno bussò alla porta e fece capolino subito dopo. Era l’agente scelto Michelin.
«Commissario?».
«Sì, Giovanna, che c’è?».
Contrariamente al poliziotto di una famosa serie televisiva, l’addetto alla reception era una graziosa, intelligente e preparata bionda di venticinque anni.
«Il questore la desidera, immediatamente». Sospirai.
Ci mancava anche questa!
Essere convocato ai piani alti significava solo una cosa: rogne in vista.
Riepilogai mentalmente le mie ultime pratiche, ma non trovai nulla che meritasse l’attenzione del questore.
Mah, chissà che cazzo vuole.
Mi alzai e indossai la giacca della divisa.
Sarà qualcuno che si è lamentato per chissà che motivo, di certo un personaggio importante, altrimenti ci avrebbe pensato il vice questore, riflettei mentre mi avviavo agli ascensori.
Di solito era sempre quello il motivo per cui venivo ammonito.
Arrivato all’anticamera dell’ufficio, capii subito che doveva essere successo qualcosa di diverso, qualcosa di grave.
Ai lati della porta, sostavano gli agenti di scorta del prefetto e, nella sala d’attesa, passeggiavano quelli del procuratore capo.
La segretaria annunciò il mio arrivo. Entrai con una certa apprensione.
Tutti i presenti si voltarono a fissarmi.
Oltre al dottor Nicola Lopresti, il questore, c’erano il prefetto, Gianfranco Fava, e il giudice Niccolò Santini, il procuratore capo.
Deglutii a vuoto.
Mi sa che stavolta ne ho combinata una davvero grossa!
«Si accomodi, dottor Ravelli», m’invitò il giudice, indicando una delle sedie.
Solo allora notai l’unica persona nella stanza che non conoscevo.
Era una giovane sui trent’anni, elegante e raffinata, con un fisico agile e sensuale, sottolineato da un aderente tubino nero.
L’abito metteva in risalto l’incarnato bianchissimo, quasi perlaceo, senza imperfezioni.
La donna mi squadrò con i suoi incredibili occhi azzurri dal taglio vagamente orientale, poi il piccolo naso vibrò, mentre le narici si allargavano e le labbra, forse un po’ troppo grandi, si distendevano in un sorriso.
«Le presento l’agente speciale Norma Rider, dell’FBI», fece il giudice.
FBI? E adesso che c’entra l’FBI?
Gli occhi della ragazza si illuminarono davanti alla mia espressione stupita.
«Piacere di conoscerla, dottor Ravelli», si presentò, con una voce calda e leggermente roca.
Buone letture,
Berta
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