Titolo: Bruciare
Autore: Fleur du Mar
Self Publishing
Data di pubblicazione:14 aprile 2014
Pagine: 398
Punto di vista: terza persona
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Ho iniziato la lettura di questo libro per una sfida. Una sfida con un'amica e non posso che ringraziarla. Non conoscevo l'autrice, non avevo mai sentito parlare di questo libro e, per giunta, una copertina del genere non avrebbe mai attirato la mia attenzione. E' stato davvero una scoperta per me. Mi sono approcciata alla lettura senza aver letto nè trame nè recensioni e devo dire che è stato un buon metodo. Mi sono trovata davanti ad un triangolo amoroso e non era il solito triangolo. Lydie, una giovane francese esuberante, convive col suo compagno James, più grande di lei, ormai da due anni. James è il classico bravo ragazzo dolce, sensibile e premuroso, ma a Lydie non basta. Da un anno è ossessionata da una relazione malata e violenta con Ethan, il ragazzo della porta accanto. Ethan è tutto ciò che da un uomo non si vorrebbe mai: è manipolatore, violento, crudele, senza cuore, un delinquente. Il suo "amore" per Lydie, se così possiamo chiamarlo, è malato e distruttivo. Ethan distrugge Lydie con le sue parole, l'annienta e allo stesso tempo se ne pente.
“L’amava
con tutta l’anima e l’odiava altrettanto intensamente, perché lei aveva
distrutto tutto quello che in anni Ethan aveva costruito e gli aveva lasciato
solo quella stupida maschera, quella maschera che mostrava esternamente un uomo
duro e crudele, ma al tempo stesso non lo proteggeva più dal dolore che provava
tutte le volte che era spietato e brutale. Non si era mai preoccupato di quello
che gli altri potessero sentire, adesso invece gli arrivava
una pugnalata dritta al cuore, ogni volta che la vedeva soffrire, che leggeva
odio e rabbia su quel volto così dolce.”
Dietro il suo bel viso sfrontato e impertinente si nasconde una gran dote: sa recitare a memoria intere poesie alla sua Lydie.
"Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo."
(P. Neruda)
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo."
(P. Neruda)
La scrittrice è stata molto brava a scavare nell'animo dei personaggi, soprattutto in quello di Ethan. Alla fine della storia, i caratteri e le prospettive dei protagonisti non saranno quelli iniziali. Ci sarà una crescita per tutti: Lydie riuscirà ad avere la sua indipendenza da James, che per certi versi le aveva sempre indicato la strada più semplice; Ethan, superate le sue paure dovute ad un'infanzia tragica e dolorosa, aprirà completamente il proprio cuore diventando una persona generosa e amorevole; James, dopo l'abbandono di Lydie e trovata Judith, la sua nuova compagna, vedrà tutte le sue sicurezze scoppiare come una bolla di sapone e, pur avendo paura, sentirà il bisogno di togliere le maschere dietro cui si era sempre nascosto. La scelta coraggiosa di Lydie, perchè ci vuole davvero tanto coraggio, terrà unite per sempre le vite dei nostri quattro personaggi; li terrà uniti in un'amicizia indissolubile.
"Bruciare" è un romanzo particolare, un triangolo amoroso al di fuori degli schemi. Una storia che all'inizio sembrava già scontata ma che ha rivelato molte sorprese. Leggendo mi sono chiesta perchè mettere in risalto nella narrazione la storia tra James e Judith facendo così allontanare il lettore dal fulcro del romanzo, al termine posso dire che tutto ha avuto un senso. Anche se, sinceramente, mi aspettavo qualcosa di più. Aspettavo lo scoppio della bomba ma è stato soltanto un rumore silente.
Sicuramente è una lettura che vi consiglio, anche se con qualche imprecisione. Una lettura che personalmente mi ha lasciato il "Carpe Diem". Complimenti a Fleur Du Mar.
Alla prossima, Berta.
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