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Vi presento la trilogia “Omnia vincit Amor - La figlia di Roma” di Lucia Cantoni composta
da: La
figlia di Roma, Soldato d’onore e La Signora delle rose.
Il ciclo di romanzi è ambientato
nella Roma antica e più precisamente, agli albori dell’Impero durante la lotta
di potere che ha visto protagonisti Ottaviano Cesare e Marco Antonio. Le
vicende narrate vertono sulla storia di una famiglia patrizia in particolare,
quella dei Giuni.
SINOSSI
Omnia vincit Amor. -La figlia di Roma-
Roma, 32 a.C. Charis Giunia Minore è l’ultimogenita tra i figli
di Gaio Giunio Viridio, senatore della Repubblica. Il suo destino, come quello
di ogni rispettabile matrona romana, sembra già scritto: ad aspettarla un
matrimonio rispettoso e senza amore in grado di recare lustro alla sua nobile
stirpe.
Tiberio Cassio Crispo è un giovane soldato, intrigante e senza
scrupoli, determinato a utilizzare qualsiasi mezzo per arrivare ai propri scopi.
Le loro famiglie si odiano, eppure uno scottante segreto, celato
tra gli anfratti del tempo, le spingerà a stringere un patto solenne.
Alla vigilia dello scontro che vedrà contrapposti Cesare
Ottaviano e Marco Antonio per il dominio dell’Impero, Charis si troverà
inevitabilmente divisa tra sentimento e razionalità, tra passione e
ragionevolezza. Il percorso che Charis dovrà intraprendere la muterà da
fanciulla fragile e ingenua in eroina coraggiosa e consapevole, ma quale prezzo
esigerà la felicità?
Primo romanzo di una trilogia che vi condurrà tra i segreti di
una Repubblica sul viale del tramonto, tra intrighi, misteri e passioni
brucianti…
SINOSSI
Soldato d’onore
Roma, 30 a.C. Quinto Giunio Lucano,
primogenito di Gaio Giunio Viridio e generale di Marco Antonio, è uno dei
soldati dello schieramento risultato perdente dopo la battaglia di Azio.
Prostrato nel fisico, ma soprattutto nello spirito, dopo gli spiacevoli avvenimenti
che l’hanno visto protagonista in guerra e in amore, Quinto decide di
accogliere la proposta del vincente Ottaviano agli esuli romani e tornare in
Patria con la promessa di riottenere averi e posizione. Le cose in realtà sono
ben diverse e il futuro imperatore non ha intenzione di fare fede alla sua
promessa… l’unico modo per avere salva la vita e cancellare l’onta di essere un
traditore è scortare a Mediolanum una giovane romana, vittima di un’aggressione
perpetrata a opera di pirati cilici, ma Drusilla non è per Quinto una nuova
conoscenza e se la storia decidesse di metterci il suo zampino… La passione è
in grado di sconvolgere ogni piano, anche quello della mente più razionale e
Quinto dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato glorioso per costruire
un futuro finalmente felice e degno di un soldato d’onore.
SINOSSI
La Signora delle rose
Roma, 30 a.C. Giunia Maggiore ha un
passato costellato di dolore e lacrime. Il cuore lacerato dalla scomparsa di un
amore puro e innocente e dalla perdita del suo bambino non ancora nato l’ha
resa sterile non solo nel fisico, ma anche nello spirito. Molti sono stati gli
errori commessi e le fragilità dell’animo, ma quando il suocero decide di
combinarle un nuovo matrimonio con un lanista solo per umiliarla Giunia non può
tirarsi indietro e accetta a malincuore; tutto pur di lasciarsi alle spalle
quella famiglia. La sua non sarà un’unione felice, dalla quale troverà sollievo
rifugiandosi nel roseto della sua villa, luogo di solitudine e di rimpianto, ma
che solo un muro separa dalla palestra gladiatoria di proprietà di suo marito…
Marco Igneo è il campione dei ludus di Bononia, gladiatore acclamato e
idolatrato dalla folla. La gloria di cui si ciba nell’arena è l’unica cosa che
ancora gli sia concessa, quando il suo sguardo si posa sul viso di una giovane
dagli occhi tristi. Ancora non sa che quelle sono le fattezze della sua
padrona… quello che nasce tra di loro è un amore impossibile, che trascende
tempo, spazio o status sociale, una passione bruciante e sconveniente, ma ineluttabile…
un sentimento che potrebbe uccidere entrambi, ma unica loro possibilità per
vivere davvero.
Il destino mescolerà ancora una volta
le carte e nulla sarà più com’era.
Alla prossima
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