sabato 11 febbraio 2017

Segnalazione + Intervista del libro "Controvuoto" di Antonio Junior Ruggiero

Titolo: Controvuoto
Autore: Antonio Junior Ruggiero
Genere: Narrativa
Editore: Self
Link QUI

Ben tornati lettori e scrittori con la presentazione + intervista di un nuovo libro!
"Controvuoto" è il racconto di Antonio Junior Ruggiero, che tratta tematiche della vita molto importanti.

Scopriamolo insieme...

SINOSSI:
C’è chi fa i conti con il passato, chi con le proprie debolezze o con i sentimenti e quindi con le persone. Io ho fatto i conti con le emozioni. Il progetto “controvuoto” nasce proprio da un’emozione, la paura per il volo. Prima di questa avventura non mi ero mai chiesto a cosa servissero le emozioni. In realtà, se lo avessi fatto, avrei risposto che sono un ottimo premio da ricevere quando sono positive e una sorta di punizione, quasi un difetto di fabbricazione della mente umana, quando derivano da episodi negativi. Oggi non è più così. Credo che una mia esperienza significativa non possa essere utile a chiunque, ma almeno a un altro sì. Ecco, io sto scrivendo per quest’altro, sto scrivendo per te, che come me nella vita hai qualche difficoltà a guardarti dentro. Controvuoto è un’iniziativa senza scopo di lucro e indipendente che approfondisce temi come la fobia, la violenza, il bullismo e il razzismo attraverso il racconto delle emozioni e l’arma dell’ironia. Il progetto si compone di un libro di esperienze fruibile gratuitamente (scritto da Antonio Junior Ruggiero con postfazione del dottor Salvatore Grammatico) e di una serie di approfondimenti video o testuali utili a comprendere l’altra faccia della paura.
INTERVISTA:

1) Come le è venuto in mente di creare una storia sulla base di temi abbastanza difficili?

1) Perchè quando si scrive un libro è meglio parlare di ciò che si conoscere veramente, con autenticità, altrimenti si rischia solo di essere falsi e improvvisati. Ho sentito l'esigenza di condividere le mie esperienze e penso di essere stato apprezzato per questo. Controvuoto è un libro a scopo sociale, che si può scaricare gratuitamente dal sito www.controvuoto.com, ma è anche un progetto arricchito da interviste video a personaggi famosi e su "temi difficili" e da un canale Facebook (@controvuoto) dove si affronta la quotidianità di vicende legate al bullismo, all'integrazione sociale, alle paure di ognuno di noi e alla solidarietà.

2) Che tipo di messaggio vuole comunicare ai lettori?

2) Che a volte le belle parole hanno un fondo di verità molto utile a superare i momenti bui.

3) Pensa che il suo libro possa essere un aiuto per chi voglia sconfiggere le proprie paure?

3) Certamente sì. Il mio libro non può risolvere i problemi come le fobie, il bullismo o il razzismo ma permette di capirli e di capirsi meglio. Non credo sia poco.

4) È stato difficile trattare tali tematiche?

4) In realtà è stato semplice, perché quando ho scritto la mia storia avevo proprio il bisogno di comunicare per non sentirmi solo e per non dovermi vergognare di nulla. Quando ho scritto l'ultima parola ho avuto la sensazione che il peggio fosse passato.

5) Quanto c'è di autobiografico in "Controvuoto"?

5) Controvuoto fa intuire benissimo quanto dietro una singola paura ci sia un mondo intero da scoprire. Un viaggio che alla fine si è rivelato appassionante e liberatorio. Per il sottotitolo "Magari fosse stata solo paura di volare" devo ringraziare mia moglie, Antonella, che come sempre ha avuto un'ottima intuizione.

6) Ha mai ricevuto delle critiche riguardo a ciò che ha scritto? Come le ha affrontate?

6) In realtà le uniche critiche sono arrivate da me stesso. Penso spesso che potrei fare di più e meglio per far conoscere il mio libro ma alla fine non è una questione di quantità ma di qualità di ciò che faccio. Ho ricevuto molti messaggi di persone che, leggendo Controvuoto, hanno provato conforto e non si sono più sentite troppo sole nell'affrontare le loro paure. A me tanto basta. Ci tengo però a precisare che Controvuoto non è un libro di carattere medico, scientifico, religioso o di "auto-aiuto". Il mio è il racconto di un'esperienza, con un pizzico di ironia, senza la pretesa di insegnare nulla a nessuno. Io non mi pongo al di sopra del mio lettore come una sorta di professore ma al suo fianco, come un amico.

7) Ho letto che nel libro si fa ironia, pensa che sia un modo per arrivare al punto in tempi più brevi?

7) Assolutamente sì, perché sorridere dei propri problemi aiuta a ridimensionarli, senza rischiare di sottovalutare nulla. Io ho la "sindrome della battuta", se mi scappa di farne una non resisto e devo farla, anche se rischio di mettermi nei guai, però non sono sicuro di voler guarire.

8) Lei è mai stato vittima di bullismo?

8) Purtroppo sì. Dedico molto spazio nel mio libro a questo tema e alla mia esperienza. Ai miei tempi uno di problemi principali era che i grandi, gli adulti, non credevano che il bullismo fosse un problema reale. Oggi se ne parla molto di più e c'è più coscienza della questione. Bisogna insistere perché il bullismo resta ma la strada è quella giusta. A volte basta anche una sola persona vicina che ti dà conforto per non sentirsi soli e trovare la forza di reagire.

9) Cosa pensa del bullismo creato su internet?

9) Che il bullismo è come una zanzara: un tempo c'erano solo d'estate, ora te le ritrovi in camera pure a novembre e hai la sensazione di non avere scampo.


10) Crede che il bullismo possa essere mai sconfitto?

10) Non vorrei sembrare esagerato nel riadattare una frase molto famosa che a me ha sempre dato un'idea di speranza e conforto, però credo ci stia bene: "Il bullismo è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine".

11) Lei ha la fobia degli aerei, crede che le fobie possano essere superate?

11) Certo, sogno di godermi la pensione (che non avrò mai vista la generazione a cui appartengo) in un paradiso tropicale dall'altra parte del mondo e di certo non posso arrivarci a nuoto.

12) Vorrebbe mai vedere il suo libro in una libreria?

12) Sì, ma non sono disposto a tradire me stesso per questo.

13) Se una casa editrice le chiedesse i diritti di autore ma cambierebbero qualcosa nel libro, lei accetterebbe?

13) No, perché Controvuoto è e sarà sempre un libro gratuito a disposizione di chi ha bisogno.


14) Perché, secondo lei, un lettore dovrebbe leggere questo libro?

14) Perché alla fine non lascia la sensazione di aver perso tempo.

15) Saluta il blog L'angolo books di Berta?

15) Grazie mille della disponibilità, saluti a voi e famiglia. Mi ha fatto piacere, teniamoci in contatto, non facciamo che poi ci perdiamo di vista. Buon proseguimento, falla prossima, fai uno squillo quando arrivi a casa, pensa alla salute, mannaggia a' capa tua, cia, cia, cia, cia... 😃

ANTONIO JUNIOR RUGGIERO:

Cameriere, giornalista e in quest’occasione scrittore. Nasce in un paese d’Irpinia che nessuno riesce a pronunciare da Roma in su, Atripalda. Era il 31 gennaio 1984, qualche anno dopo il famoso terremoto del quale sente continuamente parlare fin dall’infanzia, con una frase che si ripete in ogni racconto: “Chi c’aveva la casa è rimasto con la baracca, chi c’aveva la villa s’è fatto la reggia”. Muove i primi passi nel salotto di casa sua. Molti anni dopo, oramai quattordicenne, spinto da un’irrefrenabile voglia di viaggiare, comincia a lavorare come cameriere in decine di pizzerie per mettere qualche spicciolo da parte. Riesce a girare il mondo ma per il buco nell’ozono non può farci nulla. Nel 2008 prova a entrare nella Scuola di Giornalismo di Torino ma trova chiuso. Ci riprova il giorno successivo con più fortuna e riesce a presentare la domanda di iscrizione ai test d’accesso. Inspiegabilmente li supera e viene ammesso. Sono anni meravigliosi che culminano nell’iscrizione all’albo dei professionisti e in una serie di premi giornalistici vinti grazie a una fortuna sfacciata della quale un giorno dovrà rendere conto. Intanto si specializza nel settore energia e ambiente, ma anche in questo caso per il buco nell’ozono non c’è nulla da fare. Alla soglia dei trent’anni sposa una ragazza bella e intelligente che ama moltissimo e a qual punto è evidente che questo qui qualche santo in paradiso ce l’ha. Dopo due anni nasce un figlio, Elia, e scopre che la vita può essere meravigliosa. Subito dopo cambia idea davanti a un pannolino alle 3 di notte.

Buona lettura cari lettori e scrittori!
Alla prossima, Roberta Tam. ♥

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