Vi presento le uscite di giugno
targate Starlight, la collana di pubblicazione di racconti e romanzi fantasy
della PubGold.
Cominciamo con un “La fine del Tempo, la fine del Mondo” di
Alessandra Leonardi, un racconto
pubblicato a dicembre che esce adesso in una nuova edizione, con una nuova
veste grafica, delle pagine in più e un appendice finale che permette di
conoscere meglio alcune delle tecniche di meditazione usate dalla protagonista
nel Santuario del Ki.
Aleysha è una ragazza ingenua che
trascorre la sua vita nel Santuario, ma che con il passare degli anni è sempre
più convinta di volersene andare e di scoprire il mondo, anche a costo di
mettersi contro tutti.
Trama:
“Tutti
sapevano che in quel periodo i Sapienti del Santuario del Ki giravano per i
villaggi alla ricerca di bambini “speciali”, ma Taitun era distante dalle loro
solite rotte.
Invece
quel giorno arrivarono.”
Inizia così la nuova vita di
Aleysha, prelevata da casa ad appena dieci anni e costretta a vivere nel
Santuario insieme ad altri bambini come lei.
Aleysha ha un dono speciale e,
proprio per l’energia che possiede e le abilità che apprende durante
l’addestramento, si trova suo malgrado coinvolta in un progetto molto
ambizioso: salvare il Mondo dalla distruzione.
Eppure, quello che desidera davvero
la ragazza è di essere libera. Libera di tornare dalla mamma, di innamorarsi e
seguire la strada che più preferisce. Libera di fare la sua scelta al di là di
ogni obbligo.
E l’incontro con Krynon la getta ancora di più nella confusione.
Chi è quel ragazzo misterioso che l’aspetta nel bosco ogni giorno sempre alla
stessa ora? Cosa le nasconde?
Combattuta tra scelte difficili e
segreti da scoprire, Aleysha deve decidere se seguire il suo cuore o portare
avanti il compito che le spetta. Il passo per liberarsi dalle catene è breve,
ma ogni scelta ha le sue conseguenze… a volte imprevedibili.
Estratto:
Mia madre era dentro casa, impegnata
nella preparazione di un rimedio, e non si accorse del loro arrivo. Erano in
quattro, due uomini e due donne; il più anziano di loro percepì subito la mia
presenza, lasciò perdere le altre case e si diresse verso di noi. Vedendomi
giocare nel giardino, il vecchio Sapiente si avvicinò con circospezione.
«Ciao, ragazzina! Come ti chiami? Quanti anni hai?» mi domandò con voce
profonda, singolare in un uomo della sua età.
Nonostante mia madre mi avesse più
volte detto di non farmi notare dagli estranei, e in caso fosse successo di
chiamarla e correre via, avvertii un senso di profonda tranquillità, così
rimasi ferma dov’ero e gli risposi.
«Mi chiamo Aleysha e ho dieci anni.»
«Non ho mai percepito tanto ki in una bambina della tua età! Devi assolutamente venire con noi
al Santuario» disse,
facendo un cenno verso gli altri che stavano con lui.
I due Sapienti più giovani entrarono
e mi acchiapparono, senza ascoltare i miei strilli. Io non volevo andare con
loro, mi chiesi come avessi fatto a essere così sciocca e a non dare retta a
mia madre, ma ormai era troppo tardi. Stavo per essere strappata per sempre al
mio piccolo mondo di bambina.
***
Il secondo libro è "Io sono Jophiel" di Jessica Verzeletti, un romanzo particolare
che offre delle importanti riflessioni e una grande speranza di uscire dai
problemi che assillano la vita delle persone. Jophiel è un’anima spezzata, una
ragazza entrata nel vortice dell’anoressia e incapace di uscirne da sola. Una
ragazza che combatte contro se stessa per rimanere a galla, ma che trova
conforto in chi è davvero in grado di comprenderla.
Trama:
“A volte restiamo nel nostro turbine nero perché siamo noi a non reagire…”
Un’anima in pena incompresa da
tutti. Ecco come si sente Jophiel, ridotta ormai al limite.
Si trascina avanti, circondata da
gente che sa solo dare i consigli sbagliati e da una famiglia incapace di
affrontare il problema che da mesi la assilla. Ogni maledetto giorno si sforza
di mandare giù un po’ di cibo, ma è inutile: il suo corpo non vuole più saperne
e la sua mente è afflitta da pensieri sempre più cupi.
Finché, inaspettata, arriva la
notizia del viaggio studi a Parigi. Sei mesi in cui Jophiel può provare a
cambiare la sua vita, spronata dall’entusiasmo di Alexis, l’unica amica a
rimanerle accanto nei momenti del bisogno. E proprio quando si sta organizzando
per partire, un ragazzo irrompe nella sua vita: Alan, con un taglio degli occhi
che le ricorda quello di un lupo.
Alan sa molte cose. Le parla di
Spiriti Guida, esseri protettori che la maggior parte della gente non è in
grado di vedere né sentire, che si manifestano nei sogni e attraverso dei
segni. Proprio loro la aiutano a entrare nel labirinto della sua mente e a
coglierne la parte più oscura e profonda, popolata da pericoli e ombre da
scacciare.
L’odio e la fuga sono davvero la
soluzione?
È meglio combatterle queste paure o... comprenderle?
«Cosa sei se non un nemico?»
La donna fece un leggero inchino regale
prendendo i lembi della gonna.
«Mi presento… Io sono Aleister. E non sono
altro che la personificazione delle tue paure, il tuo lato oscuro».
Un fantasy spiritualistico che si dipana tra le vie di Parigi lasciando
tanti piccoli messaggi che possono aiutare ad affrontare la vita e le insidie
di tutti i giorni. Perché il pericolo è sempre dietro l’angolo ma, a volte, è
dentro di noi.
Estratto:
Jophiel chiuse gli occhi per qualche secondo, sperando fosse un sogno o
un’illusione, ma poteva sentire chiaramente il contatto con quella mano gelida.
«Cosa vuoi?», ringhiò riaprendo lentamente gli occhi e stringendo i
pugni. Le spalle presero a tremare e gli occhi a gonfiarsi di lacrime.
«Cosa vuoi tu, Jophiel. Se non
fosse per te io non sarei qui, mia cara», sussurrò Aleister.
«Lasciami in pace».
«Più mi cacci, più io resterò.
Non ti senti riconosciuta Jophiel, per quello non sai dove andare. Cosa vuoi
dalla tua vita? Non hai risposto oggi», le ricordò lo spirito.
La ragazza la fissò dallo specchio. La parte che aveva pulito si stava
nuovamente appannando. Intuì che Aleister aveva sentito le loro conversazioni,
dunque era partecipe della sua vita qualunque cosa facesse. Sapeva e vedeva
ogni cosa. Non avrebbe mai avuto tregua.
«Non mi sbarazzerò mai di te, vero? Forse solo da morta», disse
continuando a fissare la sagoma, che improvvisamente emise una sonora risata e
sparì in una nube di fumo denso e nero, lasciando dietro di sé il suo eco di
risate, sempre più lontano.
Alla prossima,
Berta
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