Non saprei come
descriverla, ma da essa prendo energia, e al contempo mi aiuta a dare sfogo
alla fantasia che galoppa. Un’attività che mi riempie, che mi soddisfa, ma che
allo stesso tempo mi fa soffrire perché molto spesso devo ritagliarmi del tempo
(e a volte anche di nascosto) tra i molteplici impegni familiari o di lavoro.
In pratica la paragonerei a una relazione d’amore tormentata.
Sicuramente mi è rimasta
la dolcezza di Salvo emersa a poco a poco, unita al romanticismo di cui è
impregnato tutto il romanzo, ma anche quella forza che è riuscito a tirare
fuori grazie al sorriso, alla spontaneità e alla fragilità di Maddy. Mai
fermarsi nella vita: affrontare tutto con coraggio e anche con un bel sorriso
spiazza gli altri, ma è fondamentale. Mai rinunciare a se stessi.
Non riesco a immaginarla,
anche se vorrei avere uno zoccolo duro di lettrici sulle quali contare sempre,
per consigli, critiche, appoggio. Questo anche nel caso decidessi di
sperimentare pure altri generi. A volte si dà per scontato che un’autrice che
scrive un tipo di romanzo non abbia la capacità di percorrere altre strade. E
questo non è vero, perché se si è professionali lo si deve essere fino in fondo:
si studia e si valuta prima di buttarsi.
Immagino che non possa
rispondere “tutti”, vero? Scherzi a parte, mi piacerebbe tanto vedere sullo
schermo NOI NON SIAMO SABBIA perché è uno young adult che racconta una intensa
storia d’amore tra ventenni, con l’amore visto alla loro età, i pericoli che si
nascondono dietro all’inesperienza giovanile, perché racconta di rapporti
generazionali, ma anche di come si guarda al futuro e come ci si sente
giudicati dagli adulti. E’ un romanzo che parla di ragazzi (e tutti lo siamo
stati) quindi è facile per chiunque ritrovarsi. Quanto agli attori per il ruolo
di Marco sceglierei Pietro Boselli, per quello di Chiara, invece, Matilda De
Angelis.
Sicuramente
l’originalità che un autore può donare alla storia nonostante possa trattarsi
di un trama già sfruttata, perché con intrecci e dinamiche opportune anche i
cliché hanno una valenza del tutto diversa; lo stile elegante dell’autore (sono
un’appassionata della lingua italiana nelle sue sfumature ricercate che mettono
in luce la bellezza dell’italiano); la correttezza del testo in ogni sua forma,
dall’editing alle espressioni adottate per scelta dall’autore (non fatemi
trovare in giro “è tutto apposto” invece di “è tutto a posto” o simili, per
favore, potrei denunciarvi!)
B: Chiudiamo questa chiacchierata con la tua citazione del cuore, anche tratta dai tuoi scritti, da dedicare ai lettori de L’angolo books di Berta.
Questo spazio deve essere accattivante, deve attirare il lettore con nuovi articoli, nuove letture. Bisogna essere onesti con i propri lettori. Ci vuole tanta dedizione, costanza, tempo e pazienza. Non è semplice farsi spazio, soprattutto perché ce ne sono davvero tantissimi.
Basta trovare il giusto sprint, rimanere se stessi e credo che il gioco sia fatto.
Parlando del mio blog, ci sto ancora lavorando.
Diciamo che me la cavo, in alcuni ambiti.
Mi piace giocare con i programmi grafici, ci vuole inventiva e pazienza. Ci sono giorni in cui sono davvero ispirata ed escono delle cose davvero soddisfacenti, secondo il mio parere.
Non ho dimestichezza con i grandi programmi ma per l’utilizzo che ne faccio vanno più che bene. Se avessi più tempo a disposizione, sicuramente punterei a qualcosa che mi dia più possibilità di scelta.
Il termine “impaginazione”
mi ricorda la mia tesi di laurea. Meglio di no, è stato un incubo!!
Ultimamente il "tutto e subito" è quasi scomparso, per quanto riguarda le recensioni. Molti autori si organizzano per tempo e raramente mi ritrovo a dovermi tirare indietro per via del tempo.
Il "tutto e subito", anche giornaliero, mi capita più con la promozione delle varie opere. Anche lì non mi tiro indietro se posso ma spesso mi ritrovo a dover cercare il materiale per mari e monti o dover sistemare tutta la formattazione perché già errata in principio.
No, il pensiero non mi sfiora nemmeno. Ciò che ho sempre scritto rimane personale e segreto.
Ogni tanto mi lascio andare tramite qualche post sui social, ma non mi sento motivata.
Ho sempre scritto per me, per sfogare il mio malessere e provare a lasciarne un po' tra quelle pagine per alleggerirmi.
Purtroppo sì, mi
è capitato ed è un vero peccato perché sarebbe bastato un buon editing
per ottenere un ottimo lavoro.
In questi casi, sono obiettiva.
Cerco sempre di trovare il positivo in ogni storia che leggo ma faccio sempre presente l’altro lato negativo della medaglia.
Si può avere un parere soggettivo sulla trama, sulle emozioni che ne ha
suscitato ma sugli strafalcioni grammaticali non transigo.
Grazie di cuore!
RispondiEliminaGrazie a te, è stata una chiacchierata piacevolissima
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