Per l’intervista del giovedì,
ospito Alessandra Cigalino.
Continuate a seguirmi sulla
pagina del blog su Fb per continuare a conoscere le opere dell’autrice.
Chi è Alessandra nella vita
di tutti i giorni?
Alessandra è un’eterna sognatrice che cerca di
resistere con tutte le sue forze in un mondo in cui tentano di debellare i
sogni. Il lavoro occupa quasi interamente la sua giornata, ma cerca di
destreggiarsi al meglio per continuare a lasciar libero sfogo alle sue
passioni: lettura e scrittura.
Quale è stata la scintilla
che ti ha portata a intraprendere la strada della scrittura?
Una Domenica di Novembre del 2012 mi sono messa
davanti al pc perché sentivo dentro di me “qualcosa” che desiderava prender
vita. Era come se nel mio petto le vibrazioni si fossero unite in un’unica
esplosione: una voce che gridava assoluta attenzione stava urlando nel mio
costato. A quel punto, ho lasciato che quella voce si unisse ad altre
sopraggiunte nel frattempo. E mi sono ritrovata in un mondo parallelo, fatto di
personaggi che ancora oggi attendono la mia attenzione per poter raccontare le
loro storie. Ed è un posto bellissimo, in cui mi rifugio, in cui ritrovo la
vera Alessandra.
Sei una scrittrice metodica o
ti lasci trasportare dall’ispirazione?
Dal giorno in cui ho sentito “quella voce” urlare
dentro di me, posso dire che mi lascio trasportare solo ed esclusivamente dai
personaggi che sono racchiusi in me e che mi aspettano nel “mondo parallelo”.
C’è una scena in particolare che ti ha
dato problemi durante la stesura di uno dei tuoi romanzi?
Quando ho iniziato a scrivere il terzo
volume della Saga paranormal di “Infinity”, mi sono lasciata guidare da quella
solita voce racchiusa in me e… ti dirò, le mie lettrici, seguaci di Will e
Beth, sanno quello che sto per dire. Già, perché dopo aver scritto l’inizio ho
dovuto aspettare un po’ prima di continuare. Mi sono dovuta prendere una pausa,
perché è come se mi fossi proiettata in quel luogo misterioso insieme all’anima
di Elizabeth e, una volta uscita, è stato un colpo davvero importante per il
mio cuore. Ho sempre detto sin dall’inizio della Saga che in Beth rivedo molto
me stessa, per alcune esperienze di vita. E nel terzo volume si rivelano i
misteri che legano la sua anima alla vita terrena, mettendo in gioco colui che
ha creato a suo tempo questo legame. E, credimi Berta, avrei voluto fare io
l’incontro che ha fatto Elizabeth nel “luogo infinito”. Questo è stato un
momento talmente devastante per me da indurmi a “prendere una pausa” per poter
tornare a “respirare regolarmente”.
Quanto di te riesci a mettere nelle tue
storie?
Nella Saga di “Infinity” vi sono
elementi in comune con Elizabeth, la protagonista. Un fattore importante che ci
accomuna è la capacità di andare oltre le apparenze, di amare
incondizionatamente, di non vedere alcuna diversità nel prossimo. Perché
“l’amore non conosce differenze”, come dicono appunto Will e Beth.
Tra
i personaggi dei tuoi libri ce n’è uno che ami alla follia? Raccontaci.
Beh…
ovviamente il personaggio che amo alla follia è Will: il demone buono, dagli
occhi color smeraldo che, pur essendo all’apparenza una figura del male, in
realtà ha un cuore dolce e profondo, capace di amare in un modo incredibile e
mai visto prima. Il potere di Will è la lettura delle anime. E quando vede
quella di Beth non capisce il significato della sua luce. È troppo intensa.
Solo successivamente si capirà il motivo per cui viene attratto da lei in quel
modo. Ma Will, con la sua eleganza, i suoi modi gentili, il suo essere così
premuroso nei confronti del prossimo, ha un fascino indiscutibile. Quando poi è
chiamato a manifestare la sua forza demoniaca per proteggere la sua amata – e
non solo – ecco che farà vedere una parte di sé, capace di svelare nuovi poteri
soprannaturali. Nonostante la sua figura demoniaca, lui sarà l’eroe in alcune
situazioni. Quell’eroe in grado di sacrificare anche se stesso per amore. E io
l’ho amato e lo amo alla follia da sempre, anche e soprattutto perché in lui
rivedo il “demone buono” di mio “marito Gio”.
Hai
all’attivo romanzi, novelle e racconti brevi con delle cover, a mio dire bellissime.
Ti affidi a qualcuno per idearle?
Grazie
di cuore!!! Le adoro tanto anch’io!!!
Per
quanto riguarda le cover relative ai tre volumi della Saga di “Infinity”, mi
sono affidata alle “mani” esperte del mio amico d’infanzia Mauro, grafico
pubblicitario: io gli ho dato gli elementi, l’idea e il “colore” su cui
lavorare e lui mi ha realizzato cover spettacolari. Mentre le cover degli
spin-off sono interamente create da me, tramite un programma apposito, con
l’aiuto della grandiosa amica autrice Jeky Emme per impostare il colore “verde”
che contraddistingue tutta la Saga.
Per
quanto riguarda i volumi della SPY SERIES, devo ammettere che i grafici
professionisti della Casa Editrice Rizzoli sono davvero bravi non solo nel
realizzare le cover, ma anche e soprattutto nel “cogliere” l’essenza del libro.
Tuttavia, devo ammettere che amavo tantissimo anche la mia “prima Helen”,
presente nella cover della prima pubblicazione in self publishing di “Gli occhi
del tuo cuore”, realizzata dalla grandiosa Fay Camshell: un’amica dolcissima,
un’autrice bravissima e un’ottima specialista in “Grafic Designer”.
Pensi
che nel corso degli anni siano cambiati il tuo modo di scrivere o di affrontare
la stesura dei tuoi lavori?
Per
quanto riguarda la stesura dei lavori, agisco sempre d’istinto in ogni testo,
lasciandomi guidare dalle emozioni che nascono dentro me e dai personaggi che
attendono impazienti di prender vita tramite i tasti del mio pc (e a volte mi
stupisco io stesso di ciò che scrivo! Come se andassi in una sorta di trance.).
Mentre, per il modo di scrivere, dalla prima pubblicazione a oggi, negli ultimi
tre anni, ho studiato e studio tutt’ora, per cercare di migliorare sempre di
più.
Inoltre,
alcune storie sono nate e nascono in modo differente: alcune con narrazione in
prima persona al tempo passato, altre al tempo presente, e altre ancora in
terza persona. Sono le storie stesse che decidono il modo in cui prender vita.
Hai
qualche aneddoto da raccontarci? Qualcosa che ti è capitato durante la stesura
di qualche tuo libro?
Le
emozioni. L’unico aneddoto che posso raccontare è quello che ogni singolo testo
mi trasmette non solo mentre scrivo, ma anche e soprattutto mentre lo
“rileggo”: in modo particolare durante la prima lettura. Poco prima avevo
parlato della sorta di “trance” in cui mi sembra di piombare durante la
scrittura, ed è vero! Ci sono attimi in cui scrivo le scene di azione della Spy
Series, ad esempio, dove sale l’adrenalina a tal punto da non poterne più fare
a meno, e da dover continuare a scrivere quella scena fino a che non giunge al
termine.
Il giorno in cui sono stata contattata per la prima volta in assoluto dalla Rizzoli, sinceramente, è ancora ben impresso nel mio cuore e da lì non se ne andrà mai, soprattutto per le parole di elogio da parte di professionisti del mestiere. Non mi era mai successo prima.
È stata fin da subito una collaborazione grandiosa. Ci sono ancora in cantiere alcuni progetti, ma di questo non posso ancora parlare, in quanto mi daranno presto una conferma. Il mondo del self publishing è un mondo straordinario, proprio perché ci si può gestire autonomamente, senza intermediari. Indipendentemente dalla modalità di pubblicazione di un libro, con tutta onestà, ti posso garantire soltanto che l’unica strada che continuerò a perseguire è quella della scrittura! Non hai idea dell’importanza che la scrittura ha per me. Con semplici parole a volte è difficile esprimere ciò che può donare, ma per quanto mi riguarda è stata una mia àncora di salvezza.
Parlando
della Saga
paranormal di “Infinity”, come è nata? Cos’è che ti ha ispirato?
In una
Domenica di Novembre del 2012, quando ho sentito l’esigenza di mettermi al pc e
di ascoltare la “voce” che urlava dentro me, ho iniziato a scrivere la storia
di una ragazza che, a soli diciott’anni di età, si ritrova a dover vivere senza
più il suo “scudo”, senza più suo padre. I suoi sogni di continuare gli studi
si sono infranti e così deve cercare di continuare il cammino di vita,
mantenendo sempre fede ai principi, ai valori e a tutti gli insegnamenti
ricevuti dalla sua famiglia. Successivamente, ho generato la storia nel
“paranormale” per poter avere delle “rivincite” che, magari, nella vita reale
non si possono ottenere. Come ad esempio quando Will dona l’opzione di riserva
al medico che si era comportato male con il padre di Beth.
Quando poi continuavo
a scrivere la storia, mi sono resa conto che non si poteva contenere tutto in
un unico volume, perché quello che era segregato nel mio cuore era “infinito”…
ed ecco che è nata la “Saga di Infinity”.
Io ho sempre
adorato il genere paranormale sin da piccola. A parer mio, esistono figure
Superiori. A parer mio, con la luce del cuore si illumina la nostra anima. E
l’anima è destinata ad arrivare in un luogo ben preciso. E a questo punto non
posso continuare altrimenti non mi fermo più e rischio di fare spoiler. Ma
desidero rivelarti una cosa che non ho mai detto prima: questa Saga è dedicata
a “mio padre”.
C’è un tema trattato nei tuoi scritti a cui tieni
particolarmente?
In ogni
singolo testo, ho inserito particolari a parer mio importanti, cercando di
sottolineare sempre e comunque quanto la vita sia breve. Questo attimo è già
passato e non bisogna sprecarlo inutilmente, ma a mio avviso si deve cercare di
assaporare l’essenza di ogni singola emozione che la vita stessa può donare.
Anche il dolore può avere un lato positivo. Il dolore fortifica. Chi ha provato
dolore, quello forte che lacera l’anima e il cuore nello stesso istante, ha già
affrontato il male in passato e quindi lo riconosce prima di poter ricadere
nella sua trappola. Ecco che lo scudo migliore è il sorriso: ciò che spero
nasca sempre sulle labbra del lettore alla “fine” di un mio libro.
Oltre alla
Saga di “Infinity” per me importante perché dedicata a mio padre, in
particolare, nel romanzo “Gli occhi del tuo cuore”, ho desiderato affrontare il
tema della cecità, altro elemento che mi sta molto a cuore, per esperienza
vissuta e per il motivo di cui parlavo poco prima.
Ma anche nei
volumi successivi della SPY ho trattato altri punti fondamentali, intorno ai
quali ruota l’importanza che deve assumere ogni singolo istante di vita: perché
la vita finisce quando noi stessi per primi rinunciamo a viverla come merita. E
ciò non deve mai accadere. Ad esempio,
in “Un cuore fantasma”, la mia Ghost non ha mai conosciuto la vita reale,
rifugiandosi sempre dietro a uno schermo, dietro al suo avatar. Ma, grazie
all’amore, ha scoperto che si può alzare gli occhi da quello schermo e quando
ha incontrato il cielo con il suo sguardo si è resa conto della sua importanza.
Inoltre, “Il
sole di Kelly” tratta dell’argomento più importante nella società di oggi: “la
violenza sulle donne”. Nel mio piccolo, ho cercato anche in questo caso di far
capire che la luce di speranza è sempre accesa e che si deve combattere per la
vita, parlando e rispettando in primis se stesse. Il diritto alla vita è
sacrosanto e nessuno deve permettersi di infliggere dolore e violenza fisica e
psicologica su una donna o su qualsiasi essere vivente.
Qual è il tuo rapporto con i social e con i tuoi lettori?
Adoro
entrambi, in primis perché sono proprio stati i social a farmi incontrare
persone meravigliose di cui oggi non posso più fare a meno! Non sono lettrici,
per me, ma persone importanti e alcune sono vere e proprie Amiche ormai.
Quali sono le critiche più costruttive di cui hai fatto
tesoro?
Le uniche
critiche che ho ricevuto, al momento, sono state dopo la prima pubblicazione in
assoluto, a fine 2014, al mio libro d’esordio. Ho sistemato successivamente
alcuni passaggi, refusi e, grazie a questo, ho iniziato a studiare “scrittura”,
per cercare di migliorare sempre di più.
Oltre a essere una
scrittrice, sarai anche una lettrice. Quale è stato il primo libro che ti ha rubato il cuore e
perché?
“Orgoglio
e pregiudizio” di Jane Austen è e resterà sempre il mio libro del cuore. Da
questa lettura, consigliata dalla scuola quando avevo quindici anni, è nata una
nuova Alessandra.
Quale
è stata la tua ultima lettura? La consiglieresti ai lettori del blog?
Una
delle letture che ultimamente mi è rimasta impressa nel cuore è stata “Emozioni
in onda” di Fabiola D’amico, che consiglio assolutamente alle inguaribili
romantiche come me e alle lettrici di romance puro.
Fai
un saluto a “L’angolo books di Berta”.
Grazie
di cuore prima di tutto per la disponibilità e la grandiosa opportunità! Faccio
un mega in bocca al lupo al Blog a Berta: una persona eccezionale, ancor prima
di essere blogger! Complimenti sinceri per la tua professionalità ed
efficienza!
Un
caloroso saluto a te e a tutti i tuoi follower, nella speranza di avervi fatto
passare momenti sereni.
Grazie
di cuore!!!
Buone letture,
Berta
Amo le tue interviste e amo Alessandra, quindi connubio perfetto
RispondiEliminaGrazie <3 Intervistare Alessandra è stato davvero un piacere!
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