Buongiorno lettori,
l’intervista del giovedì
oggi tocca a Maura R. autrice di “A domani” e “Oggi è già domani”.
Buona lettura e continuate a seguirmi sulla pagina Fb dove vi presenterò i romanzi.
Chi è Maura nella vita di tutti i
giorni?
Vorrei
saperlo anch’io! ;) Cosa posso dirti, sono una donna che lavora, sono una
moglie e una mamma.
Sono
sempre controtempo, un po’ scontrosa questo per nascondere la mia enorme
timidezza. Amo la musica e la lettura senza alcun limite.
Per un esordiente il percorso da seguire
prima di giungere al traguardo è tortuoso, raccontaci la tua esperienza.
Dipende
dal traguardo.
Personalmente
il mio era quello di portare a termine la stesura del romanzo e non arrendermi
alle prime difficoltà. Dal giorno della pubblicazione in poi non mi sono posta
traguardi, ero soddisfatta di ciò che avevo realizzato. A domani è stato molto
amato, oltre le mie aspettative, mi ha ripagata di ogni nottata insonne, di
ogni lacrima versata o timore che abbia dovuto superare, chiedere di più non
sarebbe giusto.
La scrittura è… continua tu la frase.
La
scrittura “è un lampo nel buio”. Non puoi nasconderti, è trasparenza è onestà. È
passione e tormento, è felicità. Come se percorressi una strada senza sapere
dove questa ti porterà, chi incontrerai, di quali emozioni dovrai spogliarti.
Ti affidi a lei sapendo che una volta terminato il viaggio non sarai più quella
di prima.
Com’è nato “A domani”? E soprattutto
cosa ti ha spinto a raccontare di Andrea e Leonardo?
A
domani è nato semplicemente per una mia necessità, avevo bisogno di un luogo in
cui nascondermi, un posto sicuro.
Quando
scrivo non c’è spazio per altro, non esiste più nessun neppure io. Scrivendo ho
creduto di nascondermi invece mi ha riportata alla luce è paradossale lo so, ma
è stato così per me.
Andrea
e Leonardo li ho “visti”, li ho vissuti, amati e odiati. Questa storia è la
loro non la mia, inizialmente doveva essere diversa da quella che poi avete
letto, ma si sa ad un certo punto i personaggi fanno le loro scelte, hanno dei
ripensamenti inaspettati e tu li devi “lasciare fare”.
“A domani” è un romanzo che parla di famiglia, amicizia, sentimenti veri e soprattutto
di Amore. Qual è il messaggio che vorresti che i lettori cogliessero da questa
lettura?
Il
messaggio è nel titolo, (inizialmente non era questo). A domani è una promessa
che, in questo caso Andrea, la protagonista, fa in primis a se stessa e poi a
Leonardo. Queste due parole sono il suo personale cambiamento, si sradica delle
sue reticenze, decide di non scappare più e di “esserci”. Rimette in discussione la sua vita per dare valore ad un
sentimento in cui crede, per l’amore che prova per un uomo che certamente le ha
dimostrato di meritarlo.
Andrea
e Leonardo sono passione e disperazione. Due anime che si scontrano, che si
divorano, che si attraggono, che si appartengono. Cosa hanno lasciato dentro te
al termine del loro percorso?
Il
vuoto. Loro sono stati “vento e passione”
nella mia penna, come nella mia vita. Emozioni incontrollate, li ho amati così
tanto che adesso faccio un’enorme fatica a lasciarli andare (infatti non l’ho
ancora fatto). Con loro sono cresciuta, ho riscoperto il piacere di
confrontarmi con gli altri, di condividere le mie emozioni e non averne più il
timore.
Se
dovessi dare una colonna sonora a “A domani” e “Oggi è già domani” quale
sceglieresti?
Per
“A domani” Take Me Home – “Oggi è già domani” - Something Just Like Thise.
Questa
è cattivella lo so: la citazione più bella, per te, di “Oggi è già domani”!
«Non ti sto dicendo che sarà
facile. Ti sto dicendo che io ci sarò per te. La domanda a cui dovresti
rispondere è: tu ci sarai per me, domani?»
La critica più bella e quella più brutta
sui tuoi romanzi.
I momenti più belli sono i messaggi che mi arrivano di notte
quando qualche lettrice ha terminato la lettura e ha sentito la necessità di
scrivermi. Il più brutto “Oggi è già
domani è una freddura, nulla a che vedere con A domani, hai talento ma questo
romanzo potevi evitarlo”.
Cos’è
per te il destino?
Il destino è quel qualcosa che costruiamo noi tutti i giorni, con
le nostre scelte. Voglio pensare che, a parte il giorno della mia morte, io sia
libera di decidere sempre per la mia vita. Nessuna strada prestabilita,
ovviamente tutto non dipende unicamente da me riguarda anche chi mi circonda
questo è chiaro, ma non posso credere di essere un personaggio passivo nella
mia vita. Quello che c’è di bello in
ogni singolo giorno è il CAMBIAMENTO richiede
sforzo, talvolta doloro ma rende consapevoli e quindi liberi.
Hai un bel numero di lettori, tra cui le
tue Rebel, che ti seguono e ammirano, qual è il rapporto con loro e con i
social?
Dunque con i social “odio e amore”, è un mezzo che ti permette di
far conoscere il tuo lavoro, ma è difficile rimare distaccati, freddi almeno
per me è così. Per quel che riguarda le Rebels e il gruppo è tutto un altro
discorso, oramai con alcune di loro ho un contatto quotidiano che non si limita
alla lettura ma è andato oltre. Tutto questo richiede tempo ed energie
personalmente sono un po’ stanca ultimamente dovrei staccare la spina, ma non
ci riesco!
La mia classica domanda: self o CE? Se una casa editrice dovesse chiederti i
diritti di autore ma cambierebbe qualcosa nei tuoi lavori, accetteresti?
Scenderesti a compromessi?
Se una CE dovesse scegliermi credo che ne sarei felice,
consapevole che abbia poi la facoltà di poter cambiare qualcosa nel romanzo.
Certo è che se volesse stravolgerlo allora non credo potrei accettarlo. Non
avrebbe alcun senso a quel punto.
Da autrice cosa consiglieresti a chi
vorrebbe intraprendere il percorso da scrittrice?
Sono la persona meno adatta a dare consigli, dipende quali sono le
sue domande.
Sicuramente le direi di non smettere di scrivere, questo mai.
Qual è il libro che avresti voluto
scrivere e perché?
Non saprei, un libro… ne ho amati tanti spesso ho pensato “questo
capitolo è una genialata” ma se non l’ho scritto ci sarà un motivo! O non ne
sono all’altezza oppure non era la “mia storia”.
Un libro che hai amato alla follia e che
consiglieresti ai lettori del blog e uno che invece ha deluso le tue
aspettative.
Mi torturi, amato alla follia, un libro solamente. Peccato
originale – ha stravolto tutto le mie idee ad un certo punto mi sono domandata
“sono capace ad amare?”. Che ha deluso
le mie aspettative – non te lo dirò mai!- ;).
Hai sicuramente tanti sogni nel cassetto
da realizzare ma… stai già lavorando a un prossimo libro? (Ti prego dimmi di
sì!!!!!)
Mi duole deluderti ma no, in questo momento c’è solo confusione
dentro me. Non ho una storia da raccontare mi piacerebbe, scrivere mi manca
tantissimo.
Fai un saluto a “L’angolo books di
Berta”!
Vi saluto così con una citazione di Alda Merini:
Mi piace il verbo
sentire
Sentire il rumore del mare,
sentirne l’odore.
Sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna
che traccia sentimenti
su un foglio bianco.
sentirne l’odore.
Sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna
che traccia sentimenti
su un foglio bianco.
Sentire l’odore di chi
ami,
sentirne la voce e
sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo
delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena
del mondo
e si sente
sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo
delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena
del mondo
e si sente
Alla prossima,
Berta
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