Buongiorno,
1.
Ciao Stefano, parlaci un po’ di te e
della tua vita quotidiana…
Innanzitutto
grazie per questa fantastica opportunità! Che dire, sono un giovane autore che
cerca di farsi largo, da due anni a questa parte, nel mondo della scrittura in
generale. Gran parte della giornata la dedico a incontri, sessioni di scrittura
e internet.
2.
Per
scrivere è necessario che scoppi la scintilla, qual è stata la tua?
L'esigenza di esprimere ciò che ho dentro, quello
che penso, quello che voglio/vorrei veder realizzato. Sogni, paure, speranze.
Verità. Un mix di tutto questo mi ha fatto abbracciare il mondo della
scrittura. Perché, come diceva Jules Renard: «scrivere è un modo di parlare
senza essere interrotti.».
3.
Parlando
di “I giardini incantati” e “Gli orari del cuore”, le
tue raccolte di poesie, ci racconteresti come sono nate?
Quali sono i temi affrontati?
La
prima, "Gli Orari del cuore" raccoglie le composizioni che ho scritto
durante l'adolescenza in un percorso unico tra sogni, paure, speranze, amori e
vita che è arrivato sino alla maturità. Qualcuno l'ha definito un romanzo di
formazione sotto forma di poesia. Non so se sia vero o meno. So che, come in
tutto quello che faccio vi ho messo parte di me. "I Giardini
Incantati" è il volto maturo dell'amore. E non solo... è un caleidoscopio
di emozioni forti, di sapori e dissapori, di umiltà, di voglia di vincere, di
bene e male. La vita da adulti questo è, del resto... no?
4.
Quanto c’è di te in ciò che scrivi?
Tutto.
In un modo o nell'altro. Non tanto per via dell'ego ma perché credo che ognuno
di noi debba parlare di quello che conosce, di ciò che sa. Di ciò che vive.
Sono un "fanatico" della verità. Ad ogni costo. Sempre e comunque.
Anche se, spesso e volentieri, fa male.
5.
A
chi si rivolgono i tuoi scritti?
A chi è in cerca di verità. E di domande.
6.
Scrivi ogni giorno? Stai scrivendo
qualcosa in questo periodo? Parlaci dei tuoi lavori futuri.
Si.
Non passa giorno in cui non scriva: poesia, racconti, sceneggiature, soggetti.
Ho
tantissimi soggetti per film, serie tv, animazione... Nonostante faccia una
prima selezione tra tutto quello che scrivo credo che non riuscirò a portare a
termine tutto. Qualcuno necessita di un soggetto - un'idea (nell'ironia c'è un
po' di verità)?
7.
Qual è il genere letterario che,
secondo te, è difficile da trattare?
Non
ero molto sicuro di me quando ho affrontato l'horror. Assieme ad un collega
sceneggiatore, su un soggetto inizialmente da me ideato e poi in parte adattato
con un paio di aggiunte, ci siamo applicati su una sceneggiatura di quello che
probabilmente sarà il mio primo lungometraggio di genere. La paura, così come
la commedia sono generi difficili da trattare sempre e comunque. Sia come
romanzo che come soggetto cinematografico. Poi studiandone i meccanismi e
lavorando assieme a Simone (Scardecchia NdR), siamo arrivati ad un buon
prodotto, secondo me. Tant'è vero che da quella sceneggiatura ne è
scaturito un racconto, basato in parte sul concept firmato a due mani di cui
sopra, a mia firma, "Utopia". Il racconto ha vinto il Concorso
"Luce Nera III" indetto da Sensoinverso Edizioni e pubblicato,
successivamente, nella raccolta a stampo horror di autori vari dal titolo
"Un penny dall'inferno".
8.
La prima volta che hai pubblicato, qual
è stata la tua paura più grande?
Ero
abbastanza sicuro di me, anche per via dell'onestà e della verità messa
all'interno della silloge. Certo, il timore del pubblico è sempre bene averlo:
Publio Terenzio Afro del resto diceva: «Tanti sono gli uomini, tante sono le opinioni: ognuno ha il suo modo di pensare
e di vivere.». Anche qui, timore smentito dal
numeroso affetto, condito da critiche, ovviamente, che ho ricevuto.
9.
Hai
mai avuto il timore delle recensioni?
Credo
non esista colui che non abbia nemmeno un filo di timore circa le opinioni di
lettori e addetti ai lavori! Le belle parole emozionano. Quelle meno belle
spingono solo a lavorare più sodo.
10.
Qual è la poesia che senti più vicino a
te?
Ce
ne sono tante... Riguardo a quelle che ho firmato sinora, sicuramente direi le
due che ho dedicato a mia nonna, Rina. Di altri autori... penso a Bukowski, a
Nico Orengo, a Manzoni (si ha scritto anche bellissime poesia oltre ai Promessi
Sposi!), ad Alda Merini... tanti, troppi i poeti che sento miei.
11.
Oltre
a uno scrittore, sei anche un lettore? Se sì quanti libri leggi al mese? E che
genere ti appassiona di più?
Vorrei
poter aver tempo solo per leggere e scrivere! E invece, ahimè, ne ho molto
poco! Un libro al mese, circa, è il mio ruolino di marcia da qui a due anni a
questa parte. Leggo di tutto, sono onnivoro, per così dire.
12.
Qual
è stata la tua ultima lettura?
Ho
finito giorni fa "Il grande" di Bukowski. Questa sua terza raccolta
mi ha scioccato - in maniera positiva ovviamente. Tra l'altro, sono su
Goodreads, per chi volesse...
13.
Il tuo
libro preferito e perché.
Scelta
impossibile... Posso dirti i miei autori preferiti! Shakespeare, Satre, Dostoevsky, Koestler, Lewis, Dickens, Paasilinna,
Baurn, Flaiano, Dumas, Harris, King, Doyle, Christie, Nicholas, Mann....
14.
Quali sono le cose nella tua vita di
cui non puoi fare a meno?
L'amore
e i miei cari. La verità. E la musica, il cinema, il leggere (anche comics,
perché no?!).
15.
Fai
un saluto al blog L’angolo Books di Berta
Un saluto a tutti i lettori del blog e grazie di nuovo a Voi per questa
splendida intervista
Alla prossima,
Roberta Tam
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