Titoli: Il Dono
Autrice: Irene Catocci
Serie: primo di una duologia + spin off
Editore: Self Publishing
Genere: Romance contemporaneo
Formato: Ebook a breve anche cartaceo
Pagine: 313
Prezzo: In promozione lancio a 0,99€, poi 1,50€ ebook e 12.50€ cartaceo
Data di pubblicazione: 31 maggio 2017
Link di acquisto: qui
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Vi segnaliamo “Il Dono”, il
primo romance contemporaneo di Irene Catocci uscito il 31 maggio. Scopriamone di più…
Sinossi:
Cassandra è una ragazza emotivamente bulimica, tiene a distanza per paura di
soffrire, di essere abbandonata nuovamente.
La
sua vita è in stallo, ferma a dieci anni prima, quando in un incidente stradale
perdono la vita i suoi genitori.
Da
quel momento, tutta la sua vita è cambiata, l'età dell'innocenza è stata
strappata via, al suo posto ne è rimasto solo un guscio vuoto. Il suo unico
amico è Damiano, ed insieme lavorano in un maneggio a Dicomano, un paesino nel
bel mezzo della campagna fiorentina.
L'incontro
con Gabriele, un ragazzo paraplegico, mette in discussione tutte le sue
certezze. Da quel momento tutto sembra possibile, l'amore, una vita diversa e
ricominciare a credere in un qualcosa di superiore, ad un futuro che si era
preclusa tanto tempo fa.
Questa
è la storia di Cassandra e Gabriele e del loro legame benedetto dal destino,
una storia semplice, sui valori importanti della vita, sull'accettazione delle
diversità e sull'amore, come unico “dono” da vivere pienamente e senza
vergogna.
ESTRATTI:
"Solleva
gli occhi dal testo e il viso gli si illumina, gli occhi gli ridono più delle
labbra. Mi sento improvvisamente felice, il cuore leggero e mille farfalle
nello stomaco. Mi ritrovo a ricambiare il suo sorriso. Finalmente comprendo
questa sensazione di euforia mista a panico, che ho sempre sentito decantare.
Credevo di esserne immune, mi sbagliavo. Spero ci sia tutto.
Buona
giornata, Irene. Cuore, ma a cosa pensi? Datti una calmata, per
l'amor di Dio, non è la persona adatta a tali ragionamenti, no, no e poi no.
«Cassandra!
Sei venuta. Non ci speravo sai.»
Mi
incastro meglio nella sedia, accavallo le gambe e inizio a farfugliare. «Beh...
dovevo andare... ecco... sono qui adesso.» Butto fuori l'aria che ho
trattenuto, ho un mancamento. Respira Cassandra, respiri lenti e profondi.
«Ti
senti bene?» mi chiede preoccupato Gabriele. Con sguardo accigliato si avvicina
e mi poggia la mano sulla fronte.
«Sei
accaldata, stai sudando.» Sento una scossa nel punto dove mi ha toccata, ha la
mano fresca, mi dà sollievo.
«Sarà
il cambio di temperatura, fuori è freddo. Qui dentro invece è caldo», dico
sventolandomi con la mano. Caldo in tutti i sensi. Mi tolgo la giacca e la
sistemo sulla sedia alle mie spalle. Iniziamo a leggere, o meglio, lui legge,
io ho la concentrazione di un neonato. Mi
incanto a vedere il suo viso, assorto
e concentrato. Ogni tanto si morde un’unghia, solleva un sopracciglio con un
sorriso, sbuffa e subito dopo è totalmente serio. Guarda nello zaino e prende
un quaderno. Scrive qualcosa sopra e ha una scrittura molto bella, lineare, non
come mi aspettavo. Insomma, i professori sono famosi per avere la scrittura
orribile, come i medici, che ti fanno impazzire ogni volta che devi decifrare
una ricetta o una annotazione scolastica. Lui invece no, ha una grafia minuta
ma precisa, tondeggiante, ed è mancino. Solleva il viso e interrompe la
scrittura.
«Beccata»,
dice con un sorriso radioso, che gli illumina tutto il viso.
«Affondata...»,
dico a bassa voce.
Mi
sento in imbarazzo, lui sta preparando il suo lavoro, mentre io sono una
guardona, che non ha letto neanche mezza pagina."
“Sono
concentrata al massimo, quando sento un rumore accanto a me. Sollevo il viso e
lui è alla mia sinistra, che mi sorride. Gli occhi color miele sono accesi,
ilari, e i capelli spettinati, visti da vicino, hanno riflessi ramati.
«Ciao, scusa se ti disturbo. Sono arrivato adesso ed i posti sono tutti
occupati. Posso sedermi qui con te?», mi chiede con voce titubante. Lo guardo
negli occhi, così familiari, ma al contempo così estranei, che rimango
imbambolata per un secondo di troppo.
«Se ti disturbo, posso cercare un posto da qualche parte.» Sembra stanco. Sta
per allontanarsi ed allora lo vedo, è su di una sedia a rotelle. Cazzo!
Devo avere la faccia sconvolta, perché piano piano si irrigidisce, solleva la
schiena e si sposta più in là. E adesso che cosa faccio? Mi ero aspettata
tutt'altro scenario, amplessi incandescenti e ripetuti, orgasmi cosmici, ma
così mi sento sporca, come quando fai qualcosa di sbagliato.
«No, ti prego. Resta!», dico all'improvviso, stupendomi di me stessa. Fa un
sorriso tirato e si avvicina.
«Bello, studi lettere antiche?», chiede in imbarazzo. Non sa dove tenere le
mani, è carino e timido. Lo guardo senza capire. Lui abbassa gli occhi sul mio
libro e mi distolgo dal torpore. «Oh no, solo una passione, non faccio
l'Università», dico arrossendo.
«Una bella passione.» Sorride e le mie gambe tremano.
«Tu invece? Studi?», gli chiedo. Ho il cuore come un tamburo.
«In un certo senso. Sono un docente», dice passandosi le mani tra i capelli e
spettinandoli. Deve essere un tic, qualcosa che fa quando è in imbarazzo.
«Cavolo, un professore. Cosa insegni?» Mi sento le orecchie in fiamme.
Respira, Cassandra, respira.
«Letteratura Latina. Sto leggendo dei saggi su Catullo. Sono docente alla
facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze.» Nelle sue parole traspare orgoglio
e l'amore che mette per la materia che insegna.
«Impegnativo, direi.» Sono ammirata.
«Impegnativo, direi.» Sono ammirata.
«Già.»
Ho bisogno di allontanarmi un attimo e schiarirmi le idee, sono troppo in
imbarazzo, ed anche lui.”
Chi è l’autrice?
Irene Catocci è nata a Grosseto nel
1985, dove vive e lavora come pittrice e come mamma a tempo pieno. Madre di due
piccole pesti e moglie di un uomo molto paziente, cerca di far conciliare tutte
le sue passioni, tra cui l'equitazione.
Ha sempre scritto fin da piccola, ma
solo di recente si è dedicata al mondo del romanzo. Il Dono è il suo primo
romanzo.
Vi lascio il link Fb della sua pagina autore: https://www.facebook.com/scrittricepercaso85/
Buone letture
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