sabato 29 maggio 2021

***Autore Vs Blogger*** - Mariella Mogni Vs Berta

Buongiorno.
Come ogni sabato, appuntamento con la rubrica ***Autore Vs Blogger***.
Oggi ci farà compagnia Mariella Mogni, è stata una chiacchierata piacevole a cuore aperto.
Buona lettura!

B: Cos’è per te la scrittura e qual è il suo ruolo nella tua vita?
Sono molto timida, la scrittura è il mio modo di comunicare con il mondo, il mezzo che mi permette di esprimere me stessa senza provare imbarazzo. Per questo motivo ho sempre scritto molto, prima in modo sporadico, ora con regolarità.
Ho riempito quaderni con le mie riflessioni o con progetti di storie che spesso ho accantonato a causa della scarsa fiducia in me stessa, l’altro mio grande limite. Ci sono voluti molti anni perché trovassi il coraggio di pubblicare i miei romanzi, non è stato semplice ma lo giudico un grande passo in avanti che mi ha permesso di uscire dal guscio nel quale la timidezza mi aveva rinchiusa.
Pubblicare vuol dire stabilire un contatto con i lettori, confrontarsi con gli altri autori, aspetti che mi hanno aiutato a crescere e a migliorarmi, sia come autrice che come persona. 

B: Hai avuto la fortuna e l’opportunità di partecipare e vincere il concorso indetto dalla Sperling & Kupfer, quali sono state le tue sensazioni e cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Scrivere un romanzo breve e sottoporlo a una giuria è stata prima di tutto una sfida a me stessa. Non avevo grande fiducia nei concorsi e meno che mai avrei pensato di poterne vincere uno. Anzi, credevo che la mia storia sarebbe stata subito cestinata, vista la quantità di partecipanti e la presenza di autori che avevano esperienze di pubblicazione alle spalle, mentre io ero solo un’esordiente.
“Concerto a due voci”, il romanzo che ha vinto il concorso “Entra anche tu in Sperling Privé”, rispecchia i miei gusti di lettrice. Ci ho messo amore ed erotismo, come era stato richiesto, ma anche i personaggi complessi e tormentati che in seguito sono diventati il mio marchio di fabbrica. Ho cercato, soprattutto, di tenermi lontana dagli stereotipi, di non ispirarmi ad autori famosi e credo che questo mi abbia aiutato.
Vincere non è stato un traguardo ma un punto di partenza. Mi ha dato il coraggio di mettermi alla prova, mi ha spinto a migliorarmi e a cercare nuovi stimoli, ma è stata anche una delle emozioni più forti della mia vita. Ho pianto come una fontana, quando mi è stato comunicato di avere vinto. 

B: I tuoi romanzi possono essere inseriti nel genere erotico, hai mai pensato di buttarti nella scrittura di un nuovo genere e quale?
Diciamo che i miei esordi mi hanno portato a essere inserita in questo genere, che apprezzo come lettrice, ma che non rispecchia del tutto quello che scrivo.
L’erotismo non è il tratto distintivo ma una delle tante componenti dei miei romanzi. Ho scritto storie d’amore e mi è parso logico mettere in luce anche questo aspetto, senza ipocrisie e senza volgarità. Tuttavia nei miei romanzi cerco di approfondire le dinamiche di coppia anche fuori dalla camera da letto e ho trattato temi più ampi che abbracciano tutta la sfera dei sentimenti, come i rapporti familiari e l’amicizia.
Mi piace creare personaggi femminili forti e approcciare temi che riguardano le donne.
Credo che queste saranno le linee che continuerò a seguire in futuro. Continuerò a usare l’elemento erotico, quando lo riterrò necessario, ma stando attenta a non lasciarmi imprigionare da questo genere. 

B: Si dice che ogni autore lascia nei propri scritti qualcosa di sé. Pensi che, tra i tuoi libri, ce ne sia uno in cui ti possa riconoscere maggiormente? Se sì, quale?
I miei personaggi hanno molto di me. L’insicurezza, ad esempio, e la tendenza a rimuginare a lungo su un problema prima di risolverlo.
Quello a cui sono più legata è Beatrice, protagonista di “Inconciliabili” e “Appena compatibili”. Abbiamo molto in comune, prima di tutto la difficoltà a lasciarci il passato alle spalle e un certo pessimismo che ci rende diffidenti e poco inclini ai cambiamenti.
Com’è accaduto a me, sebbene per ragioni diverse, Beatrice ha dovuto rinunciare a molti sogni e assumersi grosse responsabilità quando era molto giovane, cose che lasciano il segno, che ti cambiano nel profondo. Scrivere di lei è stato come consegnare il passato al ricordo e aprirsi al presente. 

B: Con quale autore condivideresti un’intera giornata per conoscere meglio le sue storie e il suo mondo della scrittura?
Più che a un singolo autore mi rivolgerei a tanti autori, non importa se famosi o no, per dedicare una intera giornata alla scrittura. Mi piacerebbe scambiare esperienze e consigli in un clima di rispetto e solidarietà che spesso fatico a trovare.

B: Chiudiamo questa chiacchierata con la tua citazione del cuore, anche tratta dai tuoi scritti, da dedicare ai lettori de L’angolo books di Berta.
Non ho una frase del cuore, vi saluto con le parole che mi ripeto da quando ho iniziato il mio percorso di autrice. Non è importante andare lontano o scalare le vette della classifica ma essere soddisfatti del proprio lavoro e svolgerlo con cura, onestà e coerenza. Non si può piacere a tutti, quello che conta è sapere di avere dato il meglio di sé e guardarsi allo specchio senza provare imbarazzo.
Penso che queste semplici frasi si adattino a ogni aspetto della nostra vita.


M: Cosa ti ha spinto ad aprire un blog? Il modo in cui ti avvicini a un libro è lo stesso quando lo fai da blogger o da semplice lettrice?
Un po' come te con la scrittura. Per indole tendo sempre a celare i miei pensieri. Il blog mi ha permesso di dare voce alle mie emozioni e a dare uno spazio agli autori emergenti. Sono loro ad avermi fatta arrivare dove sono oggi e non smetterò mai di ringraziarli per la fiducia datami pur non conoscendomi.
Il modo è lo stesso, cambiano soltanto i tempi. Gestendo il blog da sola spesso bisogna incastrare tante cose tra articoli, presentazioni, pubblicità nei social e le letture. 
 
M: Molti blogger sono anche scrittori. Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Hai mai pensato di lanciarti dall’altra parte della barricata?
La mia scrittura si è fermata sui miei diari. Ne ho scritti diversi, ogni tanto torno a scrivere tra quelle emozioni pur avendo una certa età. Certo alcune paure e delusioni sono le stesse che raccontavo da adolescente, altre si sono intensificate o hanno preso un'altra strada.
Non credo passerò mai dall'altra barricata, potrei proporre solo lagne e paranoie. Continuerò a essere l'unica lettrice di me stessa.
 
M: Leggere significa anche scegliere, come ti orienti quando un autore ti sottopone un genere che non incontra i tuoi gusti? Ti affidi alla professionalità e all’esperienza che hai maturato come blogger o lasci perdere? 
Dipende dal genere. Nel corso degli anni sono arrivata a leggere pure raccolte di poesie e opere che si avvicinavano alla saggistica. In alcuni casi sono state delle scoperte, in altri no.
Avendo tempi stretti preferisco più andare sul sicuro ma quando posso non mi tiro indietro. Cerco di essere il più obiettiva possibile, dando al mio lettore la possibilità di farsi una propria idea.
 
M: Come ho già detto amo creare figure femminili forti, capaci di cadere e rialzarsi. Mi sembra, però, che in molti, troppi romanzi, le donne siano descritte in modo tradizionale: deboli, pasticcione e soprattutto pronte a diventare lo zerbino del maschio di turno. Cosa puoi dirmi in base alla tua esperienza? Sbaglio o quanto a personaggi femminili siamo rimasti fermi al secolo scorso?
Mi trovo d'accordo con te. Nelle letture ci vengono molto spesso proposte figure femminili forti e testarde ma non sempre la caratteristica viene mantenuta fino alla fine del libro. 
Certo la ragazza debole e pasticciona è nettare per gli uomini belli e potenti.
Mi meraviglio quando trovo un personaggio maschile "debole" e con paure assimilabili a quelle che solitamente caratterizzano una donna. Quando mi capita ne rimango estremamente colpita e ne sono orgogliosa perché, in quel caso, l'autore è andato oltre i soliti stereotipi.
 
M: Veniamo a noi. Ti è mai capitato di leggere qualcosa di mio? Nel caso non sia accaduto, saresti curiosa di farlo dopo avermi conosciuta meglio in questa piacevole conversazione? Più in generale, pensi che conoscere un autore aiuti a comprendere quello che scrive?
Non ho ancora avuto la possibilità di leggerti, pur essendo un'autrice che seguo da quando sono entrata in questo mondo.
Sì, conoscere anche solo qualcosa di un autore permette al lettore di comprendere a pieno anche determinate situazioni all'interno delle trame proposte. Poi a me da lettrice, in questi casi, piace andare a cercare proprio le parti che più conosco e domandarmi come l'autore si comporterebbe in certe circostanze.

Ringrazio nuovamente Mariella e vi invito a visitare la sua pagina Facebook: Mariella Mogni
Noi, carissimi lettori, ci rileggeremo sabato prossimo con un altro “Autore Vs Blogger”.

Buone letture,
Berta 💓📚



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